martedì 5 aprile 2011

Fango


«I Borgia furono vittime di cattiva pubblicità, storia raccontata a posteriori proprio dai seguaci del cardinale della Rovere. Li dipinsero peggiori di quel che furono. Certo non erano santi. Ma uomini e donne della loro epoca». A dirlo (meraviglia) è lo stesso Neil Jordan, regista della saga in onda dallo scorso 3 aprile (fino a metà giugno) sul canale televisivo Showtime, intervistato da Repubblica. La fabbrica del fango non è invenzione dei nostri giorni. Così invece chiosa Jeremy Irons: «Spero che il Vaticano non se l' abbia a male e non ne nascano polemiche. Anche se a quelli di Showtime farebbe gioco. A me no. Mia moglie e i miei figli sono cattolici. Io non appartengo al club: ma mi dispiacerebbe».

2 commenti:

  1. Ha una bella faccia tosta questo Neil Jordan, per non dire altro: fa una cosa che, per chi conosce tutta la storia, vi vede mescolato in modo indecoroso e inverecondo verità, pressapochismi e falsità ecc e poi lo dice anche.
    Faccia di tolla.
    paolo elia

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    1. Gentile Paolo, io non sono riuscito a guardare "I Borgia" su La7 per più di 10 minuti. Scrivendo "La leggenda nera", ho voluto scrivere un libro di storia, con decine e decine di note e riferimenti storico-bibliografici. Può esserci sicuramente "il punto di vista", ma la storia non è scienza: il punto di vista c'è sempre. Raccontando il fatto, accanto all'opinione, però bisogna dire la verità e se non è certo si deve scrivere o dire "non è certo". Se uno vuol scrivere un romanzo o fare una riduzione filmica romanzata l'importante è che lo dica prima e non inganni chi legge o guarda. Lorenzo.

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