sabato 21 novembre 2009

Cartesio


Uno studioso tedesco, Theodor Ebert, ipotizza in un suo recente lavoro che Cartesio sarebbe stato ucciso (nel 1650, con morte avvenuta dopo dieci giorni di agonia) da un'ostia all'arsenico assunta durante una celebrazione avvenuta a Stoccolma, nella cappella dell'ambasciata francese, e officiata dal sacerdote e frate agostiniano François Vioguè (che senza mezzi termini Ebert dice inviato da papa Innocenzo X non per convertire la regina Cristina di Svezia ma per far fuori il filosofo). Uno dei maggiori studiosi di Cartesio, Rolf Puster, corregge il tiro, dichiarando che al limite poteva essere stato determinante «il notevole grado di fanatismo di alcuni ecclesiastici» (tirando così fuori, non senza imbarazzo, il papa dai sospetti).
Secondo la storia, Cartesio morì di polmonite. Lo studioso arriva all'ipotesi dell'avvelenamento dal momento che, all'ottavo giorno di malattia, il medico avrebbe notato «perdurante singhiozzo, espettorazione di colore scuro, respirazione irregolare», che però sono esattamente i sintomi della polmonite batterica. La polmonite irrita i nervi del diaframma e provoca singhiozzo e determina espettorato scuro e sanguigno. L'intossicazione da arsenico dà tutt'altri, e ben più gravi, sintomi (nausea, vomito, mutazione di colorito).

Rimando comunque al sito di Mario Arturo Iannaccone, che in proposito ha pubblicato un articolo su "Avvenire" del 12 novembre.

giovedì 29 ottobre 2009

Sextus


Sono sette storie noir (edite da Palumbi Nicola Editore) che uniscono due generi apparentemente inconciliabili: il racconto nero e quello cattolico. Il comune denominatore delle storie è l'ineffabile alternarsi del peccato (o del delitto) al castigo, una metafisica che alcuni protagonisti dei racconti immaginano in senso causale, ma che non oserebbero esprimere come tale. Una meccanica che, tuttavia - come si conviene per il cristiano - resta sempre aperta alla speranza e alla misericordia.
Il racconto che dà il nome al libro è un mystic thriller che prende corpo nella Trento del gran Concilio: un sacerdote e il suo giovane aiuto sono alle prese con alcuni delitti inspiegabili, l'epidemia di tifo (che realmente portò al trasferimento del Concilio a Bologna) e un enigma numerologico che sarà svelato solo nel finale. Negli altri racconti, teatri del "delitto-peccato" sono una casa dimenticata, un appartamento cittadino, una nave da esplorazione, un treno notturno.

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giovedì 8 ottobre 2009

Barbarossa


Il prof. Franco Cardini ha espresso riserve sul film “Barbarossa” di Renzo Martinelli, in uscita domani nelle sale italiane. Cardini ha dichiarato il 5 ottobre al quotidiano Il Tempo: «Federico I fu il protagonista di una nuova e gigantesca concezione: rifondare l'impero romano-germanico di radice ottoniana (Carlo Magno non c'entra) alla luce della riscoperta del diritto romano giustinianeo, ripervenuto in Occidente da Bisanzio […] altro che cacciare lo ‘straniero!’».
E’ vero che Federico I puntava alla rifondazione del Sacro Romano Impero, ma le alterne vicende che lo contrapposero al papa legittimo segnarono per gli Hohenstaufen un rapporto con il papato (anche per la aperta pretesa di superiorità dell’Imperatore sul pontefice, in contrapposizione al Dictatus Papae) meno cristallino rispetto all’impegno moralizzatore degli Ottoni (I e II soprattutto) che, sul finire del X secolo, fu di ben altro spessore ideale e realmente benefico per la Chiesa dilaniata del ‘secolo di ferro’. A questo proposito, c’è un retroscena interessante: Callisto III, zio di Alessandro VI scelse forse il nome Callisto e il numerale terzo proprio per cancellare la memoria dell’omonimo antipapa fedele al Barbarossa. C’è di più: probabilmente anche la scelta del nome Alessandro da parte di Rodrigo Borgia avvenne proprio – come osservato da alcuni storici - in memoria di quell’Alessandro III (cui fu intitolata la città di Alessandria), che scomunicò il Barbarossa per aver eletto in un sinodo illegittimo l’antipapa Vittore IV.

domenica 26 luglio 2009

Recensioni


La «Gazzetta del Sud» di oggi dedica un servizio a "La leggenda nera di papa Borgia", a firma di Tonino Garro.

domenica 5 luglio 2009

Quart'ordine

In un thriller storico appena uscito, "Il quarto ordine" di Pino Farinotti (cui va ascritto il merito di uno dei dizionari dei film meno allineati: memorabile la sua recensione di una pellicola nichilista come "America Oggi" di Altman - premiato a Venezia col Leone d'Oro - che andrebbe ritagliata e incorniciata) si mette in relazione la morte di Alessandro VI con l'operato di questo quarto ordine. Personalmente non ne ho trovato traccia nelle fonti che ho consultato, nemmeno un pettegolezzo. Ma potrei sbagliarmi.
Non posso dire che ne saprò di più leggendo il libro, poiché non leggo romanzi storici, a meno che l'autore non mi garantisca che è fedele alla realtà storica pressoché al cento per cento, romanzature a parte. Spiace ma non sorprende il tono della recensione di Francesco Alberoni (Alessandro VI è descritto "uno degli esseri umani peggiori della storia"). Se così è, vogliamo la graduatoria di tutti gli altri.

domenica 7 giugno 2009

Paolo VI


Si può pensare che il fango moralista sia stato gettato solo sugli "indegni" papi del passato. Ma non è così: nè è un esempio il pontificato di papa Montini. A Paolo VI furono rivolte, come è noto, accuse di omosessualità (ma non durante il papato). Questi gli accusatori: Roger Peyrefitte, scrittore di romanzi scandalistici, secondo alcuni in odore di collaborazionismo col governo di Vichy, e il pamphletaire Franco Bellegrandi (che faceva parte della schiera dei "via col vento in Vaticano"), cameriere, autista e factotum di Pio XII e del successivo pontefice.
Peyrefitte pubblicava nel 1976 un articolo, poi ripreso dall'Espresso, nel quale affermava che da Arcivescovo di Milano (dal 1954 al 1963), Montini sarebbe stato amante dell'attore Paolo Carlini (1922-1979), che aveva la metà dei suoi anni (nel 1960 Montini aveva esattamente 63 anni).
Quanto al Bellegrandi, novello Burcardo, la terribile, nefanda, innominabile accusa è quella di aver accompagnato una volta, lui autista, l'arcivescovo e il Carlini seduti sui sedili posteriori.
Sennonché, l'omosessualità del Carlini pare lievemente contraddetta dal fatto che, a quel tempo, egli fosse compagno di Raffaella Pelloni, in arte Carrà (men che ventenne). Dunque, dovremmo ammettere che il Carlini gradisse, al contempo, l'intima vicinanza di una persona giovanissima, bellissima e donna (la Pelloni) e di una persona attempata, non avvenentissima e uomo (Montini). Misteri del cuore umano, che il tempo scioglierà.
Secondo altre malelingue, Giovanbattista Montini avrebbe avuto relazioni con una suora in Africa e, stando ai rotocalchi dell'epoca, si diceva pure che – prima di diventare papa - egli avesse avuto un figlio. E tutto ciò rappresenta un elemento che, ammesso (e non concesso, come per le relazioni omosessuali) che sia vero, contraddice – come per il Carlini - le pretese preferenze per l'altra sponda.

venerdì 17 aprile 2009

Appuntamento

Sabato 18 aprile, alle ore 17, sarò alla libreria cafè "Aquisgrana" di Roma (Via Ariosto) per la presentazione de "La leggenda nera di Papa Borgia".

Per info: http://www.aquisgrana.org/

giovedì 26 febbraio 2009

Gregorovius

Esattamente 150 anni fa veniva dato alle stampe il primo volume della "Storia della città di Roma nel Medioevo" di Ferdinand Gregorovius. Come Goethe e Stendhal, lo storico luterano molto amò le vestigia romane. Molto meno, purtroppo, coloro che le avevano impresse. In "Lucrezia Borgia" (1874), opera successiva alla sua più grande fatica, Gregorovius scriverà: «Il Machiavelli afferma che la colpa del decadimento morale d'Italia fu della Chiesa e dei preti. Senonché e preti e Chiesa non furono forse prodotti dell'Italia? Egli avrebbe dovuto dire che alcuni elementi vitali, che presso i Germani diventano interiori, presso gl'Italiani invece rimangono esteriori. Fra gl'Italiani non poteva nascere Lutero. Ove ancora alcuno ne dubiti, si domandi chi e che cosa vi sia nato dopo l'ultimo Concilio dell'anno 1870».
Nel 1991 l'Associazione Culturale Romana gli ha dedicato una targa.

martedì 10 febbraio 2009

Previsioni

Beh, in effetti sarebbe troppo barboso se questo blog fosse "solo" sui Borgia (ma lo sarebbe ugualmente se dovesse commentare l'intero orbe del politicamente corretto).

Scrive Padre Livio Fanzaga su "Il Giornale" (10.02.09), a proposito del fatto che Eluana Englaro sia morta "così presto": «Mi è sembrato che Dio abbia voluto dimostrare di essere lui il vero padrone della vita, scompaginando i piani degli uomini. Ha preso Eluana e se l'é portata in cielo».
Quella dichiarazione mi ha fatto venire in mente che nel film "La Passione" di Mel Gibson - come si sa, ispirato alle rivelazioni private di Suor Caterina Emmerick -, ad un certo punto della flagellazione di Gesù alla colonna, un soldato romano esclama: «Credere non possum! Resistentia sua incredibilis est!». Al contrario, in croce, Gesù morì prima delle previsioni («Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo.», Mc 15,44).

lunedì 26 gennaio 2009

13 marzo

Tredici marzo:
si venera San Rodrigo di Cordoba (nel ritratto di Bartolomé Esteban Murillo), martire del IX secolo che certamente deve aver pregato per Alessandro VI e per la sua anima.

Tredici marzo (di molti anni fa):
il corpo di Cesare Borgia è raccolto nel campo di Viana.


Coincidenze, già.

"La leggenda nera di papa Borgia" su www.elsborja.org

Il libro "La leggenda nera di Papa Borgia" è segnalato nella raccolta bibliografica del prestigioso sito dell'Istituto Internazionale di Studi Borgiani, a questo indirizzo:
http://www.elsborja.org/biblio.php?pag=10&cat_id=6

domenica 25 gennaio 2009

E i Borgia di Jordan?

Il regista Neil Jordan aveva annunciato per il 2006 (e qualche eco si era ascoltata anche per tutto il 2007) l'inizio della lavorazione del film "Borgia" - e non certo per fare un favore alla Chiesa... -, poi accantonato per problemi di budget. La realizzazione di film del genere ha una naturale "barriera all'ingresso": il costo, perché non si può prescindere dai costumi. Battuto sul tempo dalla produzione di Antena 3 "Los Borgia" (foto), non (ancora?) approdata in Italia, non è certo se il regista de "La moglie del soldato" ci riproverà nel prossimo futuro.

I Borgia su "Voyager"

Interessante ed equilibrato il parere della Prof.ssa Carla Alfano (Fondazione Memmo), che rende questo servizio meno ostile di quanto possa sembrare a prima vista - e a primo ascolto.

La leggenda nera di Papa Borgia - Lorenzo Pingiotti



Lorenzo Pingiotti

La leggenda nera di Papa BorgiaPrefazione di Rino Cammilleri


Recensione
Sacrilego, incestuoso, avvelenatore, nepotista. Ecco come la storia ha disegnato Papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia. Nel corso del ’900, non pochi storici e storiografi si sono interrogati sulla fondatezza di quelle accuse, giungendo ad una rivalutazione – soprattutto politica – del pontificato borgiano (1492-1503). La «leggenda nera» del secondo Papa Borgia nacque da reali addebiti o dalla propaganda dei molti nemici politici? Questo saggio scandaglia da vicino il pensiero e l’azione del più controverso Papa della storia, fornendo al lettore (cattolico e non) altri elementi di giudizio. In particolare, mostrando come la maggior parte delle accuse sul conto del pontefice catalano, quelle più infamanti, risultino di fatto infondate.

L’AutoreLorenzo Pingiotti (Teramo, 1970) è laureato in economia ed è funzionario di un ente pubblico. Appassionato di ricerca storica, è giornalista pubblicista e collaboratore del settimanale della Diocesi di Teramo-Atri L’Araldo Abruzzese. È stato co-autore del Piccolo Manuale di Apologetica 2 (2006) curato da Rino Cammilleri.

Nota breve
Revisione storica sul più odiato papa della storia

Argomento: Papa Alessandro VI

Collana: Storica 14

Pagine 256

Altezza: 21
Larghezza: 15


Tipo di copertina: brochure

Prezzo: € 20,00
Isbn: 978-88-89913-88-8

Sommario

Introduzione
Capitolo I - Il giovane Borgia
Capitolo II - Le ombre del Rinascimento
Capitolo III - Il Conclave
Capitolo IV - La polveriera italiana
Capitolo V - Vannozza dei misteri
Capitolo VI - Giulia la bella
Capitolo VII - Savonarola
Capitolo VIII - Lucrezia
Capitolo IX - Il Valentino
Capitolo X - Il Papa e il divino
Capitolo XI - Delitti e veleni?
Capitolo XII - Burcardo
Capitolo XIII - Gli ultimi anni
Epilogo
Appendice