domenica 7 giugno 2009

Paolo VI


Si può pensare che il fango moralista sia stato gettato solo sugli "indegni" papi del passato. Ma non è così: nè è un esempio il pontificato di papa Montini. A Paolo VI furono rivolte, come è noto, accuse di omosessualità (ma non durante il papato). Questi gli accusatori: Roger Peyrefitte, scrittore di romanzi scandalistici, secondo alcuni in odore di collaborazionismo col governo di Vichy, e il pamphletaire Franco Bellegrandi (che faceva parte della schiera dei "via col vento in Vaticano"), cameriere, autista e factotum di Pio XII e del successivo pontefice.
Peyrefitte pubblicava nel 1976 un articolo, poi ripreso dall'Espresso, nel quale affermava che da Arcivescovo di Milano (dal 1954 al 1963), Montini sarebbe stato amante dell'attore Paolo Carlini (1922-1979), che aveva la metà dei suoi anni (nel 1960 Montini aveva esattamente 63 anni).
Quanto al Bellegrandi, novello Burcardo, la terribile, nefanda, innominabile accusa è quella di aver accompagnato una volta, lui autista, l'arcivescovo e il Carlini seduti sui sedili posteriori.
Sennonché, l'omosessualità del Carlini pare lievemente contraddetta dal fatto che, a quel tempo, egli fosse compagno di Raffaella Pelloni, in arte Carrà (men che ventenne). Dunque, dovremmo ammettere che il Carlini gradisse, al contempo, l'intima vicinanza di una persona giovanissima, bellissima e donna (la Pelloni) e di una persona attempata, non avvenentissima e uomo (Montini). Misteri del cuore umano, che il tempo scioglierà.
Secondo altre malelingue, Giovanbattista Montini avrebbe avuto relazioni con una suora in Africa e, stando ai rotocalchi dell'epoca, si diceva pure che – prima di diventare papa - egli avesse avuto un figlio. E tutto ciò rappresenta un elemento che, ammesso (e non concesso, come per le relazioni omosessuali) che sia vero, contraddice – come per il Carlini - le pretese preferenze per l'altra sponda.